In Piemonte, non è mai andato per la maggiore piantare la vigna fittamente anche se sicuramente gli impianti sono ricchissimi di vegetazione: parliamo comunque di 4000-5000 viti per ettaro a seconda della zona e delle possibilità che il terreno offre; certo non è un numero piccolo, tanto che si pensa di riconsiderarle in quanto densità troppo alte risultano controproducenti. È necessario, inoltre, considerare la violenza a cui si sottopone la pianta che dovrebbe, in teoria, avere lo spazio di crescere lentamente e ramificare e dunque di cambiare inevitabilmente aspetto: una pianta non può avere la stessa forma e dimensione per decine e decine di anni, in tal caso, continuando a potarla, le accorceremo la vita. Aumentando le distanze tra pianta e pianta, invece, agevoleremo il buon sviluppo della pianta e potremo permetterci di manipolare molto meno la chioma.
Certo è che ogni impianto ha la propria regola: da alcuni vitigni fittissimi si produce vino eccellente, dunque dobbiamo respingere l’idea che esista un solo ed unico modello valido di viticoltura. Bisogna sempre e comunque calcolare e assecondare clima, suolo e tipo di uve oltre che obiettivi prefissati e tipo di impianto.